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San Fruttuoso e il tunnel
Si è costituito un «osservatorio permanente» dei cittadini
Edoardo Bonanno


Martedì 25 febbraio 2003, presso la Cooperativa Edificatrice di San Fruttuoso, si è costituito un osservatorio permanente sulla viabilità del quartiere, composto da un ristretto gruppo di cittadini che in San Fruttuoso vivono e lavorano.
Obbiettivo di questo osservatorio è quello di seguire e di monitorare tutti gli interventi di riqualificazione di viale Lombardia che condizioneranno in maniera determinante la qualità della vita dei cittadini residenti e la sopravvivenza delle attività commerciali e produttive operanti nell'area interessata.

In via preliminare si è considerato che la Città non può più oltre tollerare un traffico di attraversamento in superficie che si avvia a raggiungere i 100.000 passaggi giornalieri e che, pertanto, il tunnel sotto viale Lombardia deve essere realizzato senza ulteriori ritardi.
L'osservatorio ha, quindi, deciso di articolare i propri lavori in tre fasi:
1) esame del progetto esecutivo esistente per quanto attiene alla parte strutturale;
2) esame della situazione della viabilità collaterale a cantiere aperto;
3) esame delle ipotesi di assetto superficiale ad opera conclusa.

In tutte le fasi dei lavori l'osservatorio evidenzierà le lacune progettuali e le carenze esecutive che dovessero emergere e chiederà l'impegno dell'amministrazione comunale a provvedere a tutela dei cittadini, sia con provvedimenti propri, ove possibile, sia con adeguati interventi presso l'Anas per ottenere le necessarie varianti progettuali e/o operative.

Il primo problema emerso dall'esame del progetto esecutivo è quello della interruzione del tunnel circa 60 metri a sud della rotonda di San Fruttuoso mentre il tessuto urbano del quartiere che si affaccia sul viale prosegue fino a via Scrivia.
Questa grave lacuna progettuale lascia completamente esposta all'inquinamento acustico e atmosferico, nonché alla congestione del traffico in superficie, tutta la zona sud del quartiere, area ad alta intensità abitativa e caratterizzata dalla presenza di numerose aziende commerciali e artigianali.
Senza entrare nel merito dei problemi tecnici, che esulano dalla competenza di questo osservatorio, appare tuttavia non credibile l'asserita impossibilità tecnica di prolungare il tunnel di quel poco che occorre per salvaguardare le abitazioni dall'inquinamento e per assicurare, in superficie, lo spazio vitale per le attività produttive.

L'allungamento del tunnel a sud diviene, pertanto, la prima richiesta formale che l'osservatorio intende avanzare all'attuale amministrazione comunale, confidando di incontrare quella attenzione e quella sensibilità che, in passato, sono mancate.

Edoardo Bonanno


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  4 marzo 2003